Forse non ti sei mai fermato a rifletterci, ma la tua patente di guida potrebbe essere il jolly che distingue il tuo curriculum dagli altri, così come il fatto che possiedi una macchina. Ma quando è opportuno sfoggiarla e quando, invece, è preferibile ometterla? La risposta, come per tante altre cose nella vita professionale e non: dipende.
In questa breve guida, troverai le risposte alle seguenti domande, accompagnate da esempi e consigli:
Partendo dal presupposto che non è obbligatorio inserire la patente nel curriculum, se il tuo lavoro richiede spostamenti frequenti, essere al volante può trasformarsi da competenza extra a requisito indispensabile. In questo caso, la tua patente non è più solo un pezzo di plastica rosa ma un vero e proprio asso nella manica.
Pensa a lavori come quello del rappresentante vendite, del tecnico di assistenza, dell’idraulico, dell’elettricista o persino del fotografo freelance. Cos’hanno in comune? La necessità di raggiungere il cliente. In contesti come questi, la tua patente diventa un passe-partout per una miriade di opportunità lavorative.
Alcuni dei settori in cui la patente è un plus sono:
E l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Perché la realtà è che la rilevanza della patente di guida varia da posizione a posizione e dipende dalle esigenze del datore di lavoro. Prima di inserire la patente nel curriculum, valuta attentamente se aggiunge valore alla tua candidatura per quel determinato ruolo.
D'altra parte, se stai aspirando a una carriera da programmatore, meglio lasciar perdere il volante e concentrarsi su abilità e competenze più rilevanti.
“Automunito”. Avrai sicuramente visto questa dicitura in innumerevoli annunci di lavoro e magari ti sarai anche interrogato sul suo significato, nella paura di fraintendere uno dei requisiti fondamentali elencati. Ma la tua prima intuizione era probabilmente quella giusta: non è nient’altro che un modo sofisticato per indicare che si è in possesso di un’autovettura.
In un mondo del lavoro in cui la flessibilità è spesso sinonimo di adattabilità, essere "automunito" diventa un elemento di distinzione e un attestato di versatilità particolarmente vantaggioso in settori dove la mobilità è cruciale. È un attributo che trasmette al datore di lavoro che non solo sei preparato per il lavoro in sé, ma hai anche le capacità e i mezzi per raggiungere i clienti, partecipare a incontri aziendali o svolgere mansioni che potrebbero richiedere spostamenti. In altre parole, non solo sei pronto a rispondere alle esigenze del nuovo lavoro, ma lo farai con efficienza e indipendenza.
Dove? Ti consigliamo di inserire questa informazione nella sezione relativa ai tuoi dati personali (soprattutto se è tra i requisiti necessari per il lavoro, in questa sezione salterà subito all’occhio) o in una sezione a parte che puoi intitolare “Patente di guida”. Se opti per uno dei modelli di curriculum di CVapp.it, ti basterà compilare l’apposito campo – “Patente di guida” – che troverai tra i dati personali: a collocarlo ben in vista sul curriculum ci penseremo noi!
Ok, basta con la teoria! Ecco alcuni esempi pratici di come inserire la tua patente (o le tue patenti, se ne hai più di una) – ed eventualmente il tuo veicolo – nel curriculum.
Non serve dilungarsi più di tanto, basta essere chiari e diretti. Se hai una delle patenti “classiche”, ovvero quelle per i motocicli (A) e le autovetture (B), puoi scrivere:
Patente A / Patente B
Patente di guida, categoria B
Patente di guida B, automunito
Patente di guida: categoria B – automunito
Nel caso di lavori che richiedono patenti speciali, elenca quelle di cui sei in possesso:
Categoria C – veicoli commerciali, come furgoni o camion
Categoria D – autobus o mezzi di trasporto pubblico
Categoria E – veicoli a rimorchio
Patenti nautiche (A, B, C)
Vuoi aggiungere un dettaglio personale che ti contraddistingua? Di seguito abbiamo riportato alcuni esempi.
Se stai facendo domanda per una posizione che richiede frequenti spostamenti – come quella del consulente aziendale o del rappresentante di commercio – potresti scrivere:
Patente di guida: categoria B – automunito. Disponibile per viaggi e spostamenti frequenti.
Patente di guida: categoria B – automunito. Pronto a percorrere chilometri per garantire consulenze di qualità.
Se la tua attività è itinerante e coinvolge il trasporto di attrezzatura – ad esempio se sei un fotografo abituato ad avere il tuo set su quattro ruote o un imbianchino che lavora in proprio – potresti dire:
Patente di guida B, automunito – Sempre pronto a trasportare attrezzatura fotografica professionale.
Patente di guida B, automunito – Attrezzato per spostamenti su cantiere per il trasporto dell’attrezzatura necessaria.
Se lavori a chiamata (tecnico di assistenza, elettricista, idraulico, ecc.):
Patente B, automunito – Attrezzato per fornire supporto tecnico direttamente presso i clienti.
Come abbiamo già detto, non è sempre necessario menzionare la patente di guida all’interno del curriculum. Quando è possibile – o addirittura preferibile – ometterla?
In generale, la decisione di inserire o meno la patente nel curriculum dipende dal settore in cui lavori e dalla rilevanza di questa informazione per il ruolo specifico per il quale hai deciso di candidarti. Valuta se la patente aggiunge valore alla tua candidatura; se così non fosse, puoi tranquillamente ometterla.
Se stai cercando un lavoro in un settore dove la guida non è un requisito fondamentale e il tuo curriculum è già ricco di contenuti, risparmia spazio e concentrati su altre informazioni più rilevanti per il ruolo a cui stai puntando.
Se la tua patente è stata sospesa di recente o va rinnovata, ovviamente è meglio evitare di menzionarla. Allo stesso modo, se hai ottenuto la patente di recente e non hai ancora molta esperienza pratica (non sei ancora pronto per spostamenti o trasferte frequenti), almeno per il momento è un dettaglio irrilevante e che è forse meglio omettere.
Prima di salutarci, ecco gli ultimi consigli: