Ciò che può sembrare scontato a una persona senza disabilità, fidatevi che non lo è per una persona disabile in cerca di lavoro. Candidarsi per un lavoro non è mai facile, ma quando si ha a che fare ogni giorno con una disabilità, muoversi nel mondo professionale può risultare ancor più scoraggiante. Ci si sente come se si stesse già perdendo in partenza, 1-0 per il mondo del lavoro.
Partendo “svantaggiato”, un candidato con disabilità spesso non viene nemmeno invitato per un colloquio conoscitivo o non supera il primo round di selezione. Ma questo, probabilmente, già lo sai. Ti starai chiedendo: “Ok, quindi come faccio a cercare un lavoro superando le difficoltà imposte dalla mia disabilità?” All’interno di questo articolo, vogliamo cercare di guidarti nel processo di candidatura con una serie di suggerimenti pratici su come “gestire” la tua disabilità. Nello specifico, cercheremo di dare una risposta il più esaustiva possibile alle seguenti domande:
Trovare un lavoro che possa essere svolto nonostante la propria disabilità può risultare difficile. Il segreto è non scoraggiarsi: ci sono molte possibilità e opportunità lavorative per un candidato con disabilità. Naturalmente, non si lavora solo per fare soldi ma anche – e soprattutto! – per una questione di soddisfazione personale e per crearsi una rete sociale. Da una ricerca effettuata dalla Federazione dei pazienti dei Paesi Bassi (Patiëntenfederatie Nederland) è emerso che, effettivamente, avere un lavoro rende più felici le persone con una malattia o disabilità cronica. Se ti stai chiedendo come fare a trovare un lavoro compatibile con la tua disabilità, allora questo articolo fa al caso tuo.
Innanzitutto, daremo un'occhiata alle posizioni alle quali è meglio candidarsi in base al tipo di disabilità. Ad esempio, sebbene una disabilità fisica impedisca lo svolgimento di un lavoro prettamente manuale o in cui è richiesto stare in piedi per diverse ore al giorno, un lavoro più sedentario, "da scrivania", o che alterna il movimento al riposo potrebbe essere l'ideale; pensa ad esempio a una posizione amministrativa.
Con una disabilità sensoriale, invece, come la cecità o la sordità, è possibile essere assunti per svariate posizioni, soprattutto se il potenziale datore di lavoro è disposto ad apportare alcune modifiche sul posto di lavoro per venirti incontro; pensa a tutte le posizioni nel settore delle vendite, ad esempio, o a qualsiasi altro lavoro d'ufficio.
Hai una malattia cronica? Anche questo potrebbe avere un impatto sulla tua vita lavorativa: ad esempio, potresti aver bisogno di assentarti spesso dal lavoro per visite e ricoveri ospedalieri o potresti essere un soggetto a rischio per lavori che utilizzano determinate sostanze. Tuttavia, esistono infinite opportunità lavorative per chi soffre di una malattia cronica. Non scoraggiarti e, se può aiutare, pensa che non sei l'unico in questa particolare situazione: una grande fetta della popolazione – circa il 20% – soffre infatti di malattie croniche.
Esistono svariate prospettive lavorative anche per chi è affetto da una disabilità intellettiva, basta trovare un lavoro che si adatti al meglio a ciascun caso. Un buon punto di partenza nella ricerca lavorativa è informarsi in merito a progetti d'integrazione al lavoro di persone con disabilità nella propria zona. Pensa ad esempio al progetto 'FormidAbili' lanciato da Leroy Merlin e finalizzato all'inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettive.
Soffri di dislessia o discalculia? Anche in questo caso potrai trovare dei lavori adatti a te, ad esempio nel settore creativo o sociale. Lo sapevi che tanti personaggi passati alla storia per le loro scoperte e il loro talento negli ambiti più disparati erano dislessici? Galileo Galilei, Raffaello Sanzio, Pablo Picasso, Beethoven, Walt Disney, Steve Jobs e tanti altri. Quindi, anche se a volte ti sembra che lettere e numeri saltino da una parte all'altra della pagina, non lasciarti scoraggiare!
Infine, molte persone soffrono da disturbi del neurosviluppo, quali i disturbi dello spettro dell’autismo, disturbi dell’apprendimento o della comunicazione o il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Per quanto sia difficile, cerca di non lasciarti frenare dalla tua condizione e vedila semplicemente come una neurodiversità, ovvero come una normale variazione neurologica, una specificità non necessariamente svantaggiosa. È vero, non tutti i lavori saranno un successo, ma un posto di lavoro più tranquillo e un tipo di lavoro molto strutturato potrebbero aiutarti a trovare la tua routine.
Tipo di disabilità: | Fai domanda per... |
Disabilità fisica | Funzioni amministrative e d'ufficio |
Disabilità sensoriale | Funzioni d'ufficio, assistenza telefonica/online ai clienti |
Malattia cronica | Rientri nel 20% della popolazione, informati circa le tutele riconosciute ai malati cronici |
Disabilità intellettiva | Progetti d'inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva |
Discalculia/Dislessia | Settore creativo o sociale |
Disturbi del neurosviluppo (autismo/ADHD) | Posto di lavoro tranquillo, lavoro strutturato |
Purtroppo, è vero che non tutti i lavori sono accessibili a persone con disabilità. Molto banalmente, una persona cieca non potrà mai diventare autista, così come un sordo non diventerà interprete e una persona con una disabilità fisica non diventerà una guida turistica. Nonostante la tua disabilità ti precluda certi percorsi lavorativi, ce ne sono altrettanti che ti aspettano! Di seguito troverai tre suggerimenti su come candidarti per un lavoro quando hai una disabilità.
Innanzitutto, rispondi in modo esaustivo alla domanda: "Cosa so fare?". Concentrati su tutto ciò che sai fare entro i limiti della tua disabilità. Ad esempio, se soffri di problemi all'udito o sei sordo, concentrati su posizioni che non richiedono una costante comunicazione verbale e telefonica e metti in evidenza le tue doti comunicative scritte. Pensa in termini di "possibilità" e chiediti quali lavori saresti in grado di svolgere al meglio. Fai anche attenzione ad escludere professioni e posizioni specifiche che potrebbero rischiare di aggravare la tua condizione: la salute viene prima di tutto!
A proposito di priorità, non ignorare domande quali "cosa voglio davvero?", "chi sono?" e "cosa sto cercando?". Cerca di individuare professioni che non solo sei in grado di svolgere nonostante la tua disabilità, ma che ti piacciono anche. Essere soddisfatti dal punto di vista lavorativo è estremamente importante!
Hai le idee chiare su cosa stai cercando? Solo quando la tua risposta sarà un "sì" convinto potrai passare alla scrittura del curriculum vitae.
Non parlare della tua disabilità all'interno del curriculum. Concentrati sulla tua istruzione e formazione e sulle tue eventuali esperienze lavorative, fornisci una breve presentazione di te (profilo o bio) ed elenca le tue competenze, soffermandoti su quelle più rilevanti per la posizione alla quale stai puntando.
Puoi anche decidere di menzionare eventuali esperienze di volontariato o esperienze rilevanti di altro tipo. In sostanza, il curriculum di una persona con disabilità non differisce da quello di una persona senza disabilità a livello di contenuti. Dai un'occhiata a questo articolo per scoprire come scrivere un curriculum vitae di successo.
Molti datori di lavoro non sono al corrente di tutti gli incentivi e le agevolazioni riconosciuti loro dalle normative regionali e nazionali per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Pertanto, nel momento in cui affronterete il discorso sulla tua disabilità, assicurati di fargli presente quali sarebbero tutti gli eventuali vantaggi collegati alla tua assunzione.
Nel caso in cui dovessi essere contattato per un colloquio di lavoro, tieniti pronto un discorso che fornisca al potenziale datore di lavoro una chiara visione d’insieme dei contributi e degli incentivi per l’assunzione di persone con disabilità. Chissà che siano proprio questi, unitamente alle tue abilità e competenze, a fargli finalmente decidere di assumerti!
Sei stato contattato per un colloquio di lavoro? Non presentarti impreparato! Pensa alle potenziali domande – sia quelle che ti potresti trovare a dover rispondere sia quelle che vorresti porre tu – e informati sul potenziale datore di lavoro.
Rifletti su quale sia il momento più adatto per parlare al potenziale datore di lavoro della tua disabilità. Ricordati che sei obbligato a informare il datore di lavoro della tua disabilità solo nel caso in cui questa rappresenti un ostacolo al corretto svolgimento del tuo lavoro. Hai una malattia cronica che non ha nessun impatto sulla tua vita lavorativa? In questo caso, non sei tenuto a parlarne.
Ad esempio, supponi di avere una disabilità visiva e di fare domanda per una posizione per la quale avere una vista eccellente aiuterebbe sicuramente ma non costituisce un requisito essenziale. In questo caso, sei tenuto a informare il datore di lavoro della tua disabilità solo se ritieni che la severità del tuo difetto alla vista possa avere un impatto negativo sulla qualità del tuo lavoro; in caso contrario, se ritieni che la tua disabilità non influirebbe affatto sulla qualità del tuo lavoro, non sei tenuto a dire nulla.
Insomma, se la tua disabilità non è un fattore che potrebbe mettere a repentaglio il tuo rendimento sul posto di lavoro, non sei tenuto a farla presente. Tuttavia, molte persone preferiscono giocare a carte scoperte per evitare che la loro disabilità venga a galla in futuro, rischiando di metterle in cattiva luce agli occhi del datore di lavoro. Una scelta comprensibile e che merita rispetto, ma come tirare fuori l'argomento e quando?
In sede di colloquio, non esordire parlando della tua disabilità. Ricorda: tu NON SEI la tua disabilità e l'ultima cosa che desideri è che il potenziale datore di lavoro ti inquadri in base alla tua disabilità prima ancora di conoscerti. Al pari di tutti gli altri candidati, il tuo obiettivo principale durante il primo colloquio è convincere il tuo interlocutore del fatto che sei la persona ideale per la posizione, concentrandoti su quello che sai fare e non su quello non sai fare. Per parlare della tua disabilità c'è sempre tempo durante il secondo colloquio!
Nel caso però in cui tu abbia un handicap visibile, parlane brevemente già durante il primo colloquio, per non rischiare che il datore di lavoro si faccia idee sbagliate. Ricordati inoltre che un datore di lavoro non può porti delle domande dirette sul tuo stato di salute e che, in caso lo facesse, non sei tenuto a rispondere. Tuttavia, se decidi di rispondere o di affrontare l'argomento di tua iniziativa, assicurati di sottolineare che la tua condizione non ti ostacolerà in alcun modo nello svolgimento delle tue mansioni.
Nel caso in cui tu abbia bisogno una postazione di lavoro con dei particolari accorgimenti a causa di una disabilità fisica o sensoriale, fallo presente in uno stadio più avanzato del processo di selezione, vale a dire in uno degli ultimi colloqui: giunti a questo punto, il datore di lavoro sarà già convinto delle tue capacità e sicuro di volerti assumere, il che lo renderà più incline ad apportare tutte le modifiche necessarie.
Non imbarcarti in una conversazione infinita sulla tua disabilità. Vai dritto al punto: menziona brevemente la tua disabilità e sottolinea ciò che puoi e che sai fare. In altre parole, concentrati sul lato positivo e mostrati sicuro di te e del tuo valore aggiunto come dipendente.
Nel caso in cui la tua candidatura dovesse essere respinta, continuare a candidarti per altre posizioni rimanendo positivo potrebbe rivelarsi più difficile del previsto. Ma non arrenderti! Chiedi al responsabile delle assunzioni o delle risorse umane perché non sei stato convocato per un colloquio conoscitivo, in modo da sapere cosa puoi fare in modo diverso la prossima volta. Assicurati inoltre di essere circondato da persone che ti supportano, con cui condividere sia i piccoli traguardi che le delusioni, trovando così la forza per continuare. Non demordere, il lavoro che fa per te è dietro l’angolo!