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Scritto da Maria Russo (alias)Maria Russo (alias)

Come cercare (e trovare!) lavoro in Svizzera

17 min. di lettura
Come cercare (e trovare!) lavoro in Svizzera
Cercare lavoro in Svizzera non è così impossibile, basta prima capire come funziona il mercato del lavoro tra contratti, salari e permessi… tenendo anche in considerazione il costo della vita!

Come cercare (e trovare!) lavoro in Svizzera

C’erano una volta gli italiani e la voglia di sposare quell’American Dream che, nel Paese a stelle e strisce, è (o dovrebbe essere) ancora oggi garanzia di valori come la libertà e la democrazia; oltre che possibilità di prosperità e successo. 

Oggi però le cose sono un po’ cambiate, e sempre più spesso gli italiani cercano di trovare la grande occasione in un posto più vicino: la Svizzera. Ovvero, quella Confederazione che ha visto nascere la Croce Rossa e che consta di 26 Cantoni dove, nel complesso, si parlano ben quattro idiomi: italiano, francese, tedesco e romancio. 

Da sempre terra di immigrazione, secondo i dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UFS) lo scorso dicembre, nel 2021 in Svizzera quattro persone su dieci provenivano dalla migrazione, e il 63% delle persone che avevano acquisito la cittadinanza erano nate all’estero (per lo più di nazionalità tedesca).

Non stupisce quindi che il mercato del lavoro sia ben regolamentato da ogni Cantone, anche per far fronte al grande flusso di lavoratori provenienti da altri Stati, e che vengano concessi dei permessi ad hoc. Per esempio, quello per i frontalieri. Ma andiamo con calma.

Il costo della vita

Vai in Svizzera che guadagni tanto, dicono. Sì, ma è vero o no? Come sempre, anche in questo caso tutto dipende da una serie di fattori, come per esempio il tipo di lavoro che svolgerai, se lo farai da frontaliere o in loco, e via dicendo. 

Ma per trovare la risposta che ritieni più giusta, devi comunque porti prima un’altra domanda: qual è il costo della vita che dovrai sostenere?

In altri termini: se decidi di trasferirti in Svizzera, quanto ti costerà all’incirca un appartamento preso in locazione? E il pranzo fuori? I tuoi figli andranno a scuola? Considera poi che dovrai necessariamente stipulare un’assicurazione sanitaria. Insomma, facciamo due conti sulla base di alcuni dati inerenti al 2021.

Affitti

Come per ogni luogo nel mondo, anche in Svizzera il costo dell’affitto dipende essenzialmente da due fattori: la dimensione dell’appartamento e la città in cui è ubicato. Al di là delle tue necessità di avere a disposizione una maggiore o minore metratura, in via generale considera che in Svizzera, nel 2021, il costo medio netto di un affitto si aggirava intorno ai 1393 CHF (franchi). Ovvero, considerando il tasso di cambio attuale, circa 1400 euro.

Se poi il lavoro per il quale ti vuoi candidare è uno di quelli che si può fare in qualunque città, per la tua scelta tieni presente anche questo: nei Cantoni di Zugo, Zurigo e Svitto la cifra media (sempre nel 2021) è salita fino a 1824 franchi, mentre in quelli di Giura, Neuchâtel e Vallese è scesa fino a 961 CHF. 

Ma ci sono una buona e una cattiva notizia: quella buona, è che l’alto costo degli affitti in genere compensa sia con il basso costo delle spese di elettricità, sia con la presenza di grandi elettrodomestici che quindi non dovrai comprare tu stesso. Quella cattiva è che, a partire dalle cifre di cui sopra, bisogna anche da mettere in conto la questione dell’aumento del costo dell’affitto generale, che nel 2022 ha avuto un rincaro del +1,4%.   

Il costo di una pizza?

L’inflazione colpisce tutti: non solo la bella Italia, ma anche quella che sembra l’intoccabile Svizzera. Il costo dei prodotti alimentari e dei servizi ha avuto infatti, nel 2022, un aumento annuo medio rispettivamente del +2,8% e del +1,2% rispetto all’anno precedente. 

Se si considera il PIL (Prodotto Interno Lordo), nel 2021 la Svizzera – con il suo livello dei prezzi di 154,4 punti – si attestava il Paese più caro di tutti i 27 facenti parte dell’Unione Europea, superando di fatto le già carissime Islanda e Norvegia. 

Se hai già un impiego in Italia e il tuo datore di lavoro ti propone un trasferimento in Svizzera, assicurati dunque che l’ammontare del tuo salario lordo venga adeguato ai prezzi svizzeri. Così potrai mangiare in tutta tranquillità una pizza, che costa (in media) 17 franchi. Ovvero: 17,63 euro.

Scuola e sanità 

Se hai dei figli che devono necessariamente spostarsi con te in Svizzera, non ti preoccupare: la scuola dell’obbligo (che inizia con quella dell’infanzia a quattro anni, e prosegue poi per altri undici anni) è una spesa di cui si fa carico ogni Cantone. Pertanto, una volta stabilito dove lavorerai e risiederai, non ti resterà che reperire tutte le informazioni del caso sul sito del tuo Cantone.

Per quanto riguarda la sanità invece, occhio ad attenerti alla legge: è previsto che tu (e chi si trasferirà con te) debba sottoscrivere un’assicurazione malattie. Avrai tre mesi di tempo per farlo con la cassa assicurativa di tua preferenza, magari optando per un’assicurazione obbligatoria di base a cui aggiungere poi un’assicurazione complementare facoltativa. Se invece lavorerai da frontaliere, avrai la possibilità di scegliere se stipularla in Svizzera o in Italia. 

Il mercato del lavoro

Ti sei spaventato leggendo quanto ti abbiamo detto sul costo della vita? Non ti preoccupare: a quanto pare in Svizzera c’è posto per nuovi lavori. Ma più di tutto, c’è una grande richiesta di manodopera altamente qualificata, che dopo il Covid molti stabilimenti hanno tutt’oggi difficoltà a reclutare. Un’ottima notizia soprattutto per chi è nel ramo dell’informatica, dell’industria alberghiera e della ristorazione. Ma ora vediamo come funziona in generale.  

Il contratto di lavoro

In Svizzera il contratto di lavoro in genere si sottoscrive in forma scritta, ma è consentita (e altrettanto valida) anche quella verbale. Ci sono tre forme di contratto di lavoro:

  • Contratto individuale: in cui vengono fissati diritti e doveri validi sia dalla parte del salaritato, sia del datore di lavoro. Nel caso di lavoro a tempo determinato, va indicata chiaramente la fine del rapporto di lavoro.
  • Contratto collettivo di lavoro (CCL): se ne contano parecchi in Svizzera, tra parrucchieri, panetterie, ma anche settori dell’edilizia e della sicurezza privata (e via dicendo). È un tipo di contratto che viene sottoscritto tra associazioni patronali e associazioni dei lavoratori/sindacati, e si fissano sempre condizioni minime da rispettare: come per esempio il salario.
  • Contratto normale di lavoro (CNL): quando non c’è il CCL, ecco che entra in gioco il CNL, stabilito in genere dalle autorità federali o cantonali. Viene indicato un salario minimo, e il datore di lavoro può modificare il contratto solo se si va verso condizioni più vantaggiose per il lavoratore.

L’indennità di disoccupazione

Piccola premessa: nell’ottobre 2023 il tasso di disoccupazione è aumentato del +4,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. 

Se perdi il lavoro, in Svizzera hai diritto a un’indennità di disoccupazione a patto che vengano rispettate determinate condizioni (un po’ come in Italia, del resto). In ogni caso in genere hai diritto al 70% del tuo guadagno assicurato; all’80% se per esempio hai figli a carico, o sei invalido almeno al 40%, o il tuo guadagno assicurato non supera i 3797 franchi. Tutto ciò a patto che tu abbia un permesso di domicilio o di soggiorno! In particolare, se il permesso di soggiorno ha una durata limitata, considera che hai tempo 6 mesi per cercare un altro impiego, richiedendo un permesso speciale alle autorità del Cantone di appartenenza. 

Se sei frontaliere, della tua indennità di disoccupazione se ne occupa l’ente preposto in Italia. Però puoi usufruire degli Uffici di collocamento svizzeri.

Il salario minimo

In Svizzera non esiste un salario minimo nazionale, ma la buona notizia è che, rispetto agli altri Paesi, i salari svizzeri sono elevati (nel 2020 infatti la media si aggirava intorno ai 6.665 franchi). Tuttavia, ricorda che ci sono i sopracitati contratti CNL e i CLL a garantire i salari minimi. Oltre che la legislazione in merito applicata negli ultimi anni da diversi Cantoni. 

Vacanze e giorni festivi

Tempo di vacanze! Se sei un lavoratore svizzero ne hai diritto per quattro settimane all’anno. Se hai meno di vent’anni, te ne spettano cinque. Sempre che il tuo datore di lavoro non decida di concedertene di più.

A livello nazionale poi, non si lavora il 1° agosto, ossia quando cade la Festa nazionale svizzera. Controlla poi quanti e quali altri giorni festivi sono fissati nel tuo Cantone di appartenenza: ciascuno può stabilirne fino a otto.

Come trovare lavoro in Svizzera

Tre mesi: questo il tempo che hai a disposizione per recarti in Svizzera a cercare lavoro, e senza che ti venga richiesto un permesso di soggiorno (l’Italia è tra i Paesi che con l’UE/AELS hanno diritto alla libera circolazione).

Se hai bisogno di più tempo, ricordati che dovrai necessariamente richiedere un permesso di soggiorno di breve durata. In ogni caso, il limite massimo di permanenza senza lavoro è fissato a sei mesi. 

Le agenzie per il lavoro

Per cercare lavoro un primo step può essere quello di recarti nelle agenzie specializzate nella ricerca del lavoro: le puoi trovare sia in Italia, sia nella Confederazione Svizzera. Meglio ancora fare un salto nel Canton Ticino, dove si è già in territorio svizzero, ma puoi tranquillamente parlare in italiano e, quindi, avere un aiuto che supera le barriere linguistiche.  

Ricerche su internet

Se però sei impossibilitato a muoverti, o preferisci semplicemente consultare prima internet, tieni in considerazione che ci sono dei siti costantemente aggiornati sul mercato del lavoro svizzero. Prendi nota: sono Unia e Ch.ch. Quest’ultimo in particolare è scritto in italiano, e può aiutarti ad avere una visione d’insieme non solo sul lavoro, ma anche sulla vita in Svizzera. 

E i liberi professionisti?

Libero professionista? Prima di partire alla ricerca del tuo Swiss Dream, ricordati di dichiarare il tuo arrivo. Dovrai farlo necessariamente 14 giorni prima, richiedendo un permesso di soggiorno presso il tuo Comune di domicilio. E se devi aprire la tua attività, sul sito Easy.gov puoi trovare tutte le informazioni di cui hai bisogno.

I lavori più richiesti e quelli più retribuiti

Ora che è chiaro come funziona la vita e il lavoro nella Confederazione Elvetica, veniamo al dunque. Ovvero: vediamo quali sono i lavori più retribuiti e quelli più richiesti. Anche se un piccolo spoiler c’è stato già nei paragrafi prima (hai capito quale?).

I lavori più richiesti

Ne abbiamo già parlato nel paragrafo dedicato al mercato del lavoro, ma se te lo sei perso non ti preoccupare: ti rinfreschiamo la memoria. Dopo il Covid, i lavori più richiesti sono quelli legati al settore dell’informatica, della ristorazione e dei servizi alberghieri. 

E questa è un’ottima notizia soprattutto se non sei molto sul pezzo con le lingue e hai deciso di trasferirti (anche solo per un impiego stagionale) nel Canton Ticino. Lì, come sappiamo, il turismo va alla grande; parlare italiano, pure.

Poi ci sono le professioni sanitarie (medici, dentisti, farmacisti, infermieri: fatevi tutti avanti), ma non mancano neanche richieste per il settore finanziario e della gestione aziendale.  

I lavori più retribuiti

Considerata la grande richiesta nel settore dell’informatica, va da sé che tra i lavori più retribuiti ci sono quelli legati a questo ramo: in particolare, ingegneri, architetti di sistema, programmatori, il cui stipendio in media (e indifferentemente dal tipo di permesso) è sopra i 7.500 CHF. 

Anche i lavori legati al campo della salute sono ben retribuiti. Medici, veterinari, infermieri, dentisti (eccetera) sono le categorie che se la passano meglio, con uno stipendio che in media (al di là di essere frontalieri o meno) si attesta sempre sopra ai 6.000 CHF. 

Grandi notizie anche se vuoi lavorare nel settore finanziario o in quello della gestione aziendale. Dal quarto livello d’esperienza, si sale in media sopra gli 8.000 CHF. 

Lavorare in Svizzera e vivere in Italia

Lavorare in Svizzera e vivere in Italia: yes, you can. Ma come funziona? 

Innanzitutto è bene sapere che si può diventare frontalieri solo a patto di essere residenti entro 20 km dal confine svizzero, ossia nella cosiddetta “area di frontiera” italiana: Regioni Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, e Provincia Autonoma di Bolzano. Inoltre, per essere considerati lavoratori frontalieri è necessario svolgere un’attività di lavoro dipendente nell’“area di frontiera” svizzera – Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese – per “un datore di lavoro residente, una stabile organizzazione o una base fissa”, e rientrare, in linea di massima tutti i giorni o almeno settimanalmente, al proprio domicilio in Italia.

Le tasse: svizzere o italiane?

Per quanto riguarda la tassazione, proprio a partire dal 1° gennaio 2024 e con la Legge n. 83/2023, cambieranno alcune cose per i frontalieri. I “nuovi frontalieri” (cioè coloro che hanno iniziato, o ripreso, un lavoro da frontaliere dopo il 17 luglio 2023), si vedranno infatti prelevare l’80% delle imposte dovute dalla Svizzera, per poi essere tassati anche in Italia in base alle aliquote.  

In altri termini: se inizierai un lavoro da frontaliere, dovrai presentare la dichiarazione dei redditi in Italia e, di fatto, sarai considerato come se lavorassi in Italia. Le autorità italiane quindi si occuperanno di presentarti le tasse detraendo però un credito d’imposta che tenga conto di quanto ti è stato trattenuto inizialmente dalla Svizzera. Risultato: con il nuovo Accordo, il carico fiscale non sarà indifferente, con un contributo che va dal 3% al 6% sul reddito netto.

Lo stipendio cambia?

A seguito dell’inflazione e, soprattutto, in vista di quanto sopra (ovvero: della prossima applicazione del nuovo regime di tassazione), la Confederazione Svizzera si è impegnata a mantenere una promessa per i frontalieri: aumentare gli stipendi. Nel 2023 infatti è stato concordato un aumento nominale medio dei salari medi del 2,5% (per i principali contratti), garantendo di fatto un aumento del salario minimo del +1,9%.

I documenti e i requisiti necessari

Hai finalmente deciso di provare a cercare (e trovare!) lavoro in Svizzera? Bene, fai in modo allora di avere tutti questi documenti pronti.

Il curriculum

Prima regola: non usare un curriculum Europass. A meno che tu non voglia far storcere il naso! È importante presentarsi con un curriculum ben fatto (dai un’occhiata ai nostri modelli di CV!), dove sono inserite le tue esperienze, nonché gli immancabili recapiti (per quello telefonico metti il prefisso italiano internazionale prima del tuo numero: +39). Vuoi fare domanda per un lavoro in un Cantone che non sia solo l’italiano Ticino? Allora fai in modo che il tuo curriculum sia moltiplicato per tre: ovvero, traducilo anche in francese o tedesco.  

Le competenze linguistiche

Se però non sai parlare francese o tedesco, evita le figuracce e specifica bene nel curriculum quali sono le lingue che conosci, e a che livello. Considerato che nella Confederazione Svizzera si parlano quattro lingue, va da sé che conoscere almeno un’altra oltre all’italiano può essere un grande vantaggio.  

I permessi

Come dicevamo, se il tuo scopo è di recarti in Svizzera per cercare lavoro, hai tre mesi di tempo per girare liberamente senza alcun tipo di permesso. Se però la ricerca si fa più lunga, attenzione a procurarti un permesso di breve durata, che sarà valido per altri tre mesi. In pratica: potrai fermarti in Svizzera senza lavorare, per un massimo di sei mesi.

Ecco tutti i permessi che possono rilasciare le autorità svizzere, a seconda del caso:

  • Permesso B: per dimoranti stranieri che soggiornano per lungo termine per uno scopo ben determinato. Dura cinque anni e viene rilasciato quando si dimostra di aver avuto un rapporto di lavoro di almeno 365 giorni.
  • Permesso G: per frontalieri, cioè per coloro che lavorano in Svizzera, ma possono tornare al proprio Paese (UE/AELS) tutti i giorni, o almeno una volta alla settimana.
  • Permesso L: per stranieri che soggiornano di solito meno di un anno. Viene rilasciato se si dimostra un rapporto di lavoro che va dai tre mesi, all’anno.
  • Permesso C: è un permesso di domicilio per stranieri che hanno avuto dimora per cinque o dieci anni in Svizzera. È un diritto di soggiorno illimitato e privo di condizioni.
  • Permesso Ci: destinato ai famigliari dei funzionari di organizzazioni intergovernative, nonché membri di rappresentanze estere.
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