Negli ultimi anni, sulla scia dei Paesi anglofoni, ha iniziato a prendere piede la tendenza di omettere la foto dal curriculum, così come altri dati personali, non solo al fine di tutelare la propria privacy ma anche di evitare pregiudizi più o meno consci durante il processo di selezione e non cadere vittima di discriminazioni. Tuttavia, in Italia, presentarsi con la propria fotografia sul CV continua a essere visto come un plus, se non come un must: in un rapporto di lavoro bisogna metterci la faccia. Di seguito, proviamo ad analizzare in modo esaustivo gli argomenti a favore e contro l’inclusione della foto nel curriculum. Dopodiché, la scelta spetterà a te.
Partiamo dal presupposto fondamentale che un datore di lavoro o responsabile HR non ha bisogno di vedere una tua foto per valutare la tua idoneità come candidato, quindi no, non è un must. È innegabile che le competenze e l'esperienza debbano essere i principali elementi di valutazione in un processo di selezione, eppure la presenza di una foto può aggiungere un elemento personale e umano alla presentazione, diventando un plus e accorciando la distanza tra selezionatore e candidato.
I curriculum senza foto sono una tendenza piuttosto recente, diffusa soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito e in realtà lavorative di medio-grandi dimensioni. Molti dei modelli di curriculum europei, tuttavia, continuano a prevedere uno spazio riservato alla foto. La verità è che, sebbene le ultime tendenze e le nuove generazioni spingano per un curriculum incentrato sulle qualifiche e "a prova di discriminazione", la maggior parte dei datori di lavoro in Europa continua a preferire un CV che permetta loro di vedere in faccia il candidato prima di prendere una decisione. Se hai intenzione di candidarti in Italia o in un Paese europeo, ti consigliamo di presentarti con una foto sul CV.
Inoltre, una foto ben scattata può contribuire a creare un’impressione positiva e trasmettere non solo la tua professionalità ma anche il tuo carattere e il modo in cui ti poni: il linguaggio del corpo e le espressioni facciali sono in grado di rivelare più di quanto credi. Ad esempio: se stai cercando lavoro nel settore delle vendite al dettaglio, un sorriso caloroso può fare la differenza; se stai candidando per una posizione presso un ufficio corporate o una banca, la giusta posa ti aiuterà a mostrarti serio e sicuro di te; se vuoi lavorare nel settore dell’ospitalità, cerca di mettere in evidenza il tuo lato cordiale e composto. E così via. In generale, è importante per chi sta leggendo il tuo curriculum potersi fare un’idea di te e di come ti inserirai nell’ambiente di lavoro, sia nel caso in cui il lavoro in questione preveda un contatto diretto con il cliente, sia nel caso in cui le uniche persone con cui ti dovrai rapportare saranno i tuoi colleghi.
Collegata a quest’ultimo punto è l’importanza della foto in settori creativi in cui stile e aspetto estetico giocano un ruolo fondamentale: moda, intrattenimento, design, spettacolo, bellezza e benessere, ecc. In questi settori, l'immagine personale può diventare una forma di espressione professionale e la foto sul CV il modo per trasmetterla.
Un’altra ragione per includere la tua foto nel curriculum è quella di agevolare il datore di lavoro o responsabile HR nell’identificarti e ricordarsi di te in mezzo a chissà quante altre candidature: una foto aiuta infatti a creare un’impressione più tangibile e duratura della persona dietro alle qualifiche scritte, fungendo da supporto visivo che arricchisce il profilo personale e professionale.
Negli ultimi anni, molte aziende hanno adottato politiche antidiscriminatorie, sostenendo che la presenza della foto nel curriculum non solo non è necessaria per valutare le qualifiche del candidato, ma potrebbe addirittura influenzare, a livello più o meno inconscio, il giudizio di un responsabile delle assunzioni. Una foto rivela infatti diverse caratteristiche personali che non dovrebbero costituire un fattore determinante nel processo di assunzione: età, sesso, aspetto fisico, provenienza, ecc. Così come non dovresti menzionare la tua età nel tuo curriculum, non dovresti nemmeno fornire una foto che riveli tale informazione. Presentarsi con un curriculum senza foto è un modo per evitare stereotipi e discriminazioni basate sull'aspetto esteriore e preservare l'oggettività nel processo di assunzione. A questo proposito, lo sapevi che le norme vigenti negli Stati Uniti in materia di pari opportunità vietano ai datori di lavoro di richiedere la foto di un candidato, proprio per evitare che si creino situazioni discriminatorie?
In secondo luogo, la tua foto potrebbe distrarre dal cuore del tuo curriculum: le tue competenze, la tua esperienza e le tue qualifiche professionali. In un mondo del lavoro sempre frenetico, in cui datori di lavoro e responsabili HR dedicano solo pochi istanti alla revisione iniziale di un curriculum, l'obiettivo principale è catturare l'attenzione con informazioni rilevanti. Una foto potrebbe involontariamente dirottare l'attenzione da ciò che realmente conta.
Un altro argomento contro la foto sul CV interessa gli ambiti tecnici e altamente specializzati, dove la presenza di una foto nel curriculum può risultare superflua e fuori luogo. In queste professioni, l'attenzione è fortemente incentrata sul possesso di competenze specifiche, e l'aggiunta di un elemento visivo potrebbe non contribuire in modo positivo alla valutazione del candidato.
Infine, una delle ragioni che potrebbe spingerti a esitare nell'includere la foto nel curriculum riguarda la legittima preoccupazione per la privacy: è comprensibile voler mantenere il controllo sugli aspetti di sé che si decide di condividere con i potenziali datori di lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che, in un'era digitale, la tua immagine è spesso a portata di clic attraverso diversi social media: primo fra tutti LinkedIn, visitato dalla maggior parte dei datori di lavoro e responsabili HR (sicuramente ti cercheranno!), ma anche Instagram, per il quale ti consigliamo di gestire attentamente le impostazioni sulla privacy per tutelare la tua sfera privata.
Allo stesso tempo, è debito riconoscere che vi sono altre informazioni personali quali l’indirizzo e-mail e il numero di telefono che si è altrettanto restii a condividere, ma che sono assolutamente essenziali nel processo di assunzione e determinanti per l’ottenimento di un lavoro. Sta a te decidere se anche la foto lo è.
Come già anticipato, in un mondo ideale la valutazione di un candidato dovrebbe essere totalmente neutra e basarsi esclusivamente su competenze, traguardi ed esperienza. Tuttavia, la realtà è più sfumata, e spesso una prima impressione visiva può influenzare il processo decisionale, nel bene o nel male. Pertanto, se si sceglie di includere una foto nel curriculum, è cruciale selezionarne una che giochi a tuo favore e ti aiuti a stabilire una connessione personale con chi sta esaminando la tua candidatura.
Come una foto può trasformarsi in personal branding
La giusta foto può diventare uno strumento strategico nel plasmare il tuo personal branding. Utilizza la stessa foto su diverse piattaforme, dal curriculum a LinkedIn, dal tuo sito web professionale al tuo portfolio online, e crea un collegamento tra la tua immagine e la tua identità professionale: unica, autentica e riconoscibile. La familiarità derivante dalla coerenza visiva giocherà così un ruolo chiave nell'instaurare una connessione immediata e memorabile.
Scegli una foto recente, preferibilmente non più vecchia di un anno. È importante che la tua foto rifletta con precisione la tua attuale immagine professionale. Nel corso degli anni, non si cambia solo aspetto ma anche stile: una foto aggiornata è in grado di far vedere ai potenziali datori di lavoro chi sei oggi.
Rivolgersi a un professionista non è necessario. Non serve nemmeno avere una macchina fotografica professionale, basta uno smartphone. Se non hai foto attuali che rispecchiano la tua immagine professionale, prenditi del tempo per scattarne una nuova. Trova una parete neutra, fai un paio di prove aggiustando la luce (naturale o artificiale) e l’inquadratura, e scatta! Continua a scattare finché non avrai ottenuto una foto nitida e definita, ben illuminata e priva di distrazioni di sfondo… e naturalmente con la giusta posa ed espressione: il tuo linguaggio del corpo e l’espressione facciale la dicono lunga sulla tua professionalità e il tuo carattere! Inoltre, presentarsi con una fotografia di qualità evidenzia la tua attenzione ai dettagli e la cura che dedichi alla tua presentazione.
Per farti un'idea di come impostare il tuo scatto professionale, dai un'occhiata ai nostri esempi di CV.
Dipende cosa intendi per foto informale. Non serve per forza avere la classica foto seria con giacca e camicia, va benissimo anche una t-shirt accompagnata da un’espressione sorridente, purché risulti professionale e sia adatta al contesto lavorativo nel quale desideri inserirti.
Una cosa su cui però siamo tutti di come accordo – speriamo anche tu – è abolire una volta per tutte i selfie dai curriculum: l’inappropriatezza e la mancanza di professionalità del selfie nel contesto di una candidatura è al pari di una foto in spiaggia o al bar. Non serve aggiungere altro.
Abbiamo parlato dell’importanza di presentarsi con una foto di qualità: nitida e definita, ben illuminata e con uno sfondo neutro. Una volta individuato lo scatto perfetto, o meglio, quasi prefetto, puoi migliorarlo con l’aiuto di programmi di editing e renderlo impeccabile. Ecco alcuni programmi da testare:
La posizione ideale per la foto all’interno del CV è nell'angolo in alto a destra o sinistra, integrata nel layout dell’intestazione, così che contribuisca a catturare l’attenzione del lettore. Assicurati che abbia una forma e dimensioni adeguate, in modo da adattarsi al layout in modo armonioso e non dominante rispetto alle informazioni professionali che vuoi mettere in risalto nell’intestazione.