Hai deciso di fare un passo avanti nella tua carriera, ma alla sola idea di aggiornare il tuo curriculum ti prende la sindrome del procrastinatore? È una sensazione comune. Il trucco sta nel capire come rispolverare il tuo vecchio CV e renderlo attuale. E se la soluzione fosse cambiare del tutto approccio? Con un formato diverso, che metta in primo piano le tue competenze e i tuoi punti di forza: il formato funzionale.
Focus sulle competenze
Il curriculum funzionale, noto anche come tematico, rivoluziona il modo in cui ti presenti ai datori di lavoro. A differenza del curriculum cronologico, il cui focus è sul numero e la sequenza temporale delle esperienze lavorative, questo formato mette in risalto le tue competenze.
Il curriculum funzionale ti consente di presentare un profilo forte per il ruolo e il settore professionale a cui si sta puntando. La mancanza di esperienza pratica, il numero di posizioni ricoperte in passato, eventuali periodi di disoccupazione o il fatto di aver lavorato in un altro settore rispetto a quello a cui ti stai affacciando passano in secondo piano rispetto alla rilevanza delle tue competenze. Insomma, se vuoi puntare su ciò che sai fare meglio e mettere in luce il tuo potenziale, questo formato è quello giusto per te.
Non solo competenze
Sebbene il curriculum funzionale sia generalmente sinonimo di curriculum incentrato sulle competenze, nulla ti vieta di mettere in primo piano insieme a esse (lasciando in secondo piano l’esperienza lavorativa) altri punti di forza funzionali alla riuscita della tua candidatura: ad esempio, la tua formazione o un portfolio dei tuoi progetti più rilevanti.
Quando scegliere un curriculum funzionale?
- Professioni tecniche o specializzate: Se svolgi una professione tecnica o basata su un set di competenze specialistiche e altamente richieste.
- Cambio di carriera, mancanza di esperienze rilevanti: Se stai contemplando un cambio di carriera e ti stai per lanciare in un nuovo settore, questo formato ti permette di sottolineare le tue competenze trasferibili.
- Lacune lavorative: Se hai avuto periodi di inattività, il curriculum funzionale ti aiuta a “nasconderli”, facendo passare in secondo piano la cronologia lavorativa ed evidenziando ciò che sai fare meglio.
- Formazione come punto di forza: Se sei un neodiplomato, neolaureato o hai un percorso accademico rilevante, puoi puntare su questo aspetto per distinguerti.
- Lavoratori freelance: Se sei un libero professionista, mettere in evidenza le tue abilità e progetti specifici su cui hai lavorato è più importante di una carriera lineare.
La struttura e i contenuti del curriculum funzionale
I contenuti base del curriculum, suddivisi in sezioni, rimangono gli stessi indipendentemente dal formato scelto. Ciò che cambia da formato a formato è la quantità di informazioni e dettagli forniti su ciascuna sezione e la loro disposizione all’interno del curriculum.
Poiché il focus del curriculum funzionale è principalmente sulle competenze, queste precederanno le sezioni relative all’esperienza lavorativa e alla formazione.
Ecco le sezioni che compongono la struttura di un curriculum funzionale:
- Intestazione
- Profilo professionale
- Competenze – Elenco di hard skills, il vero e proprio nucleo del curriculum, accompagnate da soft skills complementari.
- Istruzione e formazione – Se ti sei appena diplomato, laureato o specializzato in materie che ti qualificano per la posizione lavorativa, questa sezione può precedere le competenze.
- Breve esperienza lavorativa
- Eventuali sezioni aggiuntive
Intestazione
L’intestazione è il biglietto da visita del tuo curriculum, la sezione che permette a chi la legge di sapere subito chi sei e come contattarti. Si colloca in cima alla pagina o sulla sinistra, e bastano poche informazioni essenziali, chiare e ben organizzate:
- nome e cognome – fai modo che risaltino, utilizzando un carattere più grande e/o il grassetto
- qualifica – titolo professionale, titolo di studio, settore o professione
- informazioni di contatto – numero di telefono e indirizzo e-mail professionale
- città o indirizzo di residenza
- link utili – collegamento ipertestuale a profili social professionali (LinkedIn in primis), portfoli online, siti web professionali
Profilo professionale
Subito dopo l’intestazione, è il momento di raccontare chi sei, in modo breve, incisivo e coinvolgente. Il profilo professionale è una sorta di elevator pitch scritto, dove, in poche righe, offri al datore di lavoro un’anteprima delle tue competenze e del valore che potresti portare alla loro azienda. Immagina questa sezione come una risposta ben costruita alla classica domanda da colloquio: "Mi parli di lei". Sfrutta queste 2-3 frasi per:
- riassumere il tuo percorso formativo e/o professionale;
- evidenziare le tue competenze chiave, soprattutto quelle più rilevanti per il ruolo a cui ti candidi;
- parlare dei tuoi obiettivi professionali o di come potresti contribuire al successo dell’azienda;
- riportare esempi concreti e risultati misurabili che possano catturare subito l'attenzione di chi legge.
Competenze
Nel curriculum funzionale, la sezione dedicata alle competenze è la vera star. Posizionata subito dopo il profilo professionale, questa sezione ha lo scopo di mostrare al datore di lavoro che possiedi le abilità necessarie per il ruolo.
La strategia migliore? Raggruppare le competenze in categorie affini e, per ciascuna, riportare esempi concreti di come le hai applicate con successo in ambito formativo e/o professionale, ottenendo risultati concreti a riprova di ciò che sai davvero fare.
Il segreto è trovare il giusto mix tra hard e soft skills. Le prime dimostrano che possiedi le competenze tecniche necessarie, mentre le seconde rivelano il tuo approccio al lavoro e alle relazioni. Ad esempio, un project manager di successo non solo conosce i software di gestione dei progetti (hard skill), ma è anche un leader capace di motivare il proprio team (soft skill).
Hard skills
Le hard skills sono le tue competenze specialistiche, le tue abilità specifiche, quelle che hai acquisito attraverso un percorso di formazione o esperienze dirette. Sono misurabili, certificabili e strettamente legate al lavoro per cui ti candidi e al settore di riferimento.
Approfondisci le più richieste da inserire nel curriculum:
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Competenze tecniche – Uso di strumenti e tecnologie specifiche, conoscenze di settore necessarie per svolgere attività specializzate.
ESEMPI: marketing – SEO, SEM, SEA, gestione dei contenuti; ingegneria – CAD, software di modellazione e progettazione; contabilità e finanza – audit, sistemi ERP -
Competenze informatiche – Padronanza di software, linguaggi di programmazione o strumenti digitali.
ESEMPI: programmazione informatica, gestione di database, cybersecurity, creazione di siti web -
Competenze linguistiche – Conoscenza di lingue straniere, preferibilmente certificata.
ESEMPI: lingua, livello intermedio/avanzato; livello B1/B2/C1; madrelingua/C2
Soft skills
Le soft skills raggruppano tratti caratteriali, abilità personali e competenze relazionali che definiscono chi sei e come interagisci con gli altri. Rendono il tuo approccio unico e ti permettono di collaborare efficacemente in diversi contesti.
Approfondisci le più richieste da inserire nel curriculum:
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Competenze comunicative - Trasmettere idee, esprimere pensieri, risolvere conflitti, negoziare accordi, cogliere sottigliezze, offrire feedback, ascoltare e creare connessioni significative con gli altri.
ESEMPI: competenze comunicative verbali e non verbali, comunicazione scritta, comunicazione visiva, capacità dialettiche e persuasive, dare e ricevere feedback
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Competenze organizzative e gestionali – Capacità di pianificare in modo efficiente il proprio tempo, saper gestire il proprio carico di lavoro e, in generale, migliorare la produttività e contribuire al successo professionale.
ESEMPI: time management, capacità di delegare, definizione delle priorità
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Competenze legate alla leadership – Insieme di qualità e abilità che consentono a un individuo di guidare, influenzare e ispirare gli altri verso il raggiungimento di obiettivi comuni.
ESEMPI: adattabilità e gestione del cambiamento, pianificazione e pensiero strategico, intelligenza emotiva, people management, employee engagement
Istruzione e formazione
Nel curriculum funzionale, la sezione dedicata all’istruzione e alla formazione può diventare un elemento centrale, tanto quanto le competenze. Questo approccio è particolarmente indicato se stai iniziando la tua carriera, se hai appena concluso un percorso di studi rilevante per la posizione a cui stai puntando o se ti stai candidando per un ruolo in cui la formazione è fondamentale, come nelle professioni regolamentate (medicina, ingegneria, legge, ecc.).
Mettere in evidenza il tuo percorso formativo permette di compensare l’eventuale mancanza di esperienza pratica, dando risalto alle qualifiche accademiche e alle competenze acquisite durante gli studi. Elenca le tue esperienze formative in ordine cronologico inverso, partendo dal titolo di studio più recente o più alto.
Se hai seguito corsi, ottenuto certificazioni o preso parte a esperienze formative al di fuori del percorso accademico tradizionale, includile solo se rilevanti per la posizione e soprattutto in settori che valorizzano aggiornamenti continui e competenze specifiche.
Esperienza lavorativa
Nel curriculum funzionale, la sezione dedicata all’esperienza lavorativa ha un ruolo secondario rispetto a competenze e formazione, ma rimane comunque importante per fornire un contesto al tuo percorso professionale. Non serve entrare troppo nei dettagli: basta elencare le posizioni ricoperte in ordine cronologico inverso, partendo dalla più recente e andando a ritroso, senza andare oltre i 10 anni.
Per ogni esperienza lavorativa, fornisci queste informazioni essenziali: ruolo ricoperto, date di inizio e fine impiego, datore di lavoro, sede. Non dilungarti con descrizioni dettagliate o elenchi di mansioni: il curriculum funzionale sposta il focus sulle competenze, che hai già descritto nel dettaglio nella sezione apposita.
Quando e cosa omettere?
- Esperienze troppo datate: Se un lavoro risale a più di 10 anni fa, è meglio non includerlo, a meno che non sia estremamente rilevante per la posizione a cui ti stai candidando.
- Lavori irrilevanti: Se hai svolto ruoli che non hanno alcun collegamento con il lavoro desiderato, puoi ometterli, soprattutto se hai già esperienze più significative da presentare.
Sezioni opzionali
Le sezioni opzionali possono arricchire il tuo curriculum, ma scegli con attenzione solo quelle che aggiungono valore alla tua candidatura. Ecco alcune idee:
- Certificazioni
- Premi o riconoscimenti
- Appartenenza a organizzazioni professionali o enti di settore
- Progetti
- Pubblicazioni
Dove posizionarle? Nel curriculum funzionale, hai la libertà di posizionare una sezione opzionale in modo strategico, in base al settore e al ruolo per cui ti stai candidando. Ad esempio, per il settore accademico o della ricerca, dai risalto a pubblicazioni e progetti;
- per ruoli internazionali, metti in evidenza le competenze linguistiche e le esperienze all’estero;
- per professioni creative, considera una sezione dedicata al portfolio o ai progetti realizzati.
Consigli chiave
Creare un curriculum funzionale efficace richiede un po’ di strategia, ma con i giusti accorgimenti può trasformarsi in un'opportunità per mettere in luce il meglio di te, spostando il focus su ciò che ti rende un candidato unico e qualificato per il ruolo desiderato.
Detto di questo, molti di noi sono bravi in quello che fanno, ma hanno difficoltà a metterlo per iscritto. Fortunatamente, cvapp.it mette a disposizione svariate risorse in grado di aiutarti con la formattazione e la stesura del curriculum.
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