Scrivere un curriculum vitae senza avere esperienze lavorative da inserire non significa non avere nulla da dire. Anzi. Lo spazio extra sulla pagina è la tua occasione per far emergere chi sei, cosa sai fare e quale direzione vuoi dare al tuo percorso. In un CV per il primo lavoro, l’obiettivo è far trasparire il tuo potenziale: racconta le tue qualità, le competenze che hai acquisito, i traguardi formativi raggiunti, le esperienze personali e i progetti che ti hanno arricchito. In questa breve guida ti spiegheremo come trasformare l’assenza di esperienza in un punto di forza e costruire un curriculum credibile, mirato ed efficace, pensato su misura per te e per il lavoro a cui stai puntando.
Esempi e modelli di curriculum senza esperienza lavorativa
Quale formato scegliere per un CV senza esperienza
Il layout che scegli per il tuo CV non è solo una questione grafica: serve a guidare chi legge verso i tuoi punti di forza. Ecco perché è importante optare per un formato di curriculum che sposti l’attenzione dall’esperienza lavorativa – che ancora non hai – ad altri elementi che raccontano chi sei. A seconda di cosa vuoi mettere in risalto, ci sono diversi modi per strutturare il curriculum.
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CV cronologico inverso
È il formato più diffuso e, anche se solitamente è pensato per chi ha già esperienza lavorativa, può funzionare bene anche all’inizio della carriera. È particolarmente adatto se hai svolto uno stage, un tirocinio, un progetto universitario o altre attività significative legate al tuo percorso di studi o ai tuoi interessi. Le esperienze vengono elencate a partire dalla più recente, seguendo un ordine cronologico inverso. È una buona scelta se vuoi mostrare che, pur non avendo ancora avuto un impiego, hai già iniziato a costruirti il tuo percorso in modo proattivo. -
CV funzionale
Il formato funzionale mette al centro le competenze. È utile se preferisci spostare l’attenzione su ciò che sai fare, anziché su ciò che hai fatto. Inizia con l’istruzione, seguita da una sezione dedicata alle competenze, che puoi suddividere per aree tematiche (ad esempio: “ competenze digitali”, “ competenze comunicative”, “ competenze organizzative”, “ competenze linguistiche”). È una soluzione valida se hai acquisito molte abilità attraverso lo studio, progetti personali o attività non professionali. -
CV ibrido (o misto)
Il formato ibrido unisce i punti di forza dei due formati precedenti. Inizia con la formazione, prosegue con le competenze, e include anche una breve sezione sulle esperienze più rilevanti (non necessariamente lavorative). È una scelta particolarmente indicata se vuoi presentare un profilo completo: il giusto mix di ciò che sai fare e ciò che hai già fatto. Flessibile e ben strutturato, è spesso la soluzione più efficace per chi è ancora agli inizi ma ha già qualcosa di concreto da raccontare.
Come scrivere un CV senza esperienza
Un curriculum senza esperienza non è molto diverso da uno tradizionale: cambiano i contenuti, ma non la struttura di base. Anche se sei ancora all’inizio del tuo percorso professionale, presentarti ai potenziali datori di lavoro con un CV dal layout standard e ordinato ti aiuterà a trasmettere serietà e cura.
Prima di metterti a scrivere, prenditi un momento per definire cosa vuoi comunicare: competenze acquisite, traguardi formativi, progetti a cui hai partecipato, attività significative e obiettivi professionali. Tutti elementi che — se organizzati nelle sezioni giuste — possono raccontare molto di te anche in assenza di esperienze lavorative.
Vediamo ora, una per una, le sezioni che puoi includere nel tuo CV senza esperienza e come usarle per raccontare il tuo potenziale.
Parti dall’intestazione
L’intestazione è il primo elemento che chi legge vedrà sul tuo CV, quindi deve essere ben visibile e completa. Includere le informazioni di contatto nella parte superiore della pagina è importante non solo per motivi pratici — il datore di lavoro deve sapere subito come contattarti — ma anche perché i software di selezione automatica (i cosiddetti ATS, Applicant Tracking System) si aspettano di trovarle proprio lì.
Assicurati che l’intestazione sia chiara, ordinata e aggiornata. Ecco le informazioni più rilevanti da inserire:
- nome e cognome
- titolo di studio, professione e/o settore di interesse (es. Laureando in Economia, Diplomato in Informatica, Aspirante graphic designer)
- indirizzo e-mail professionale (es. [email protected], evitare soprannomi o indirizzi poco seri)
- numero di telefono
- città di residenza + facoltativo, se rilevante: automunito e/o disponibile agli spostamenti/al trasferimento
- la tua presenza online – link al profilo LinkedIn e/o ad altri profili social professionali, blog, sito web personale, portfolio online (se aggiornati e rilevanti)
Scrivi un profilo professionale con i tuoi punti di forza e i tuoi obiettivi
In un curriculum senza esperienza, il profilo professionale – se ben scritto – incuriosisce chi legge e lo invoglia a darti una chance. È il tuo spazio per presentarti, in due o tre frasi, rispondendo a tre domande fondamentali: Chi sei? Cosa vuoi fare? Cosa sai fare?
Puoi parlare delle tue qualità personali, delle competenze acquisite durante gli studi o in altri contesti, e degli obiettivi che ti sei posto, a breve o lungo termine. È un ottimo modo per mostrare motivazione e consapevolezza, due aspetti molto apprezzati nei candidati alle prime armi.
Il tono può essere personale, ma sempre professionale. L’ideale è adattare questo breve testo al settore al quale ti stai affacciando, al lavoro per cui ti stai candidando e, più nello specifico, all’ambiente di lavoro a cui ti stai rivolgendo, mostrando di aver fatto le tue ricerche e di essere realmente interessato.
Neodiplomata in ambito economico-amministrativo, con competenze contabili, organizzative e digitali, e una spiccata efficienza operativa. Cerco un primo impiego in ambito segretariale o amministrativo per mettere in pratica le conoscenze acquisite e avviare un percorso di crescita all’interno di un contesto aziendale.
Neolaureato in Scienze della comunicazione con esperienza di stage presso un’agenzia di comunicazione, dove ho contribuito alla redazione di contenuti per blog, newsletter e canali social, affiancando il team nella gestione editoriale e nel monitoraggio delle performance. Ottime capacità di scrittura creativa e persuasiva, familiarità con gli strumenti digitali e forte motivazione a crescere professionalmente nel settore della comunicazione digitale.
Diplomato, con buona predisposizione al contatto con il pubblico e interesse per il settore delle vendite. Durante gli studi ho partecipato all’organizzazione di eventi scolastici e fiere locali, occupandomi dell’accoglienza e del supporto ai visitatori. Sono una persona affidabile, attenta e con una buona resistenza allo stress. Cerco un primo impiego come addetto alle vendite per acquisire esperienza a contatto con la clientela e sviluppare competenze nel settore commerciale.
Concentrati sulla tua formazione
Quando non hai ancora esperienze lavorative da inserire nel CV, la formazione diventa il punto di partenza per raccontare chi sei e cosa sai fare. Posiziona questa sezione nella parte alta del documento, subito dopo il profilo.
Oltre a indicare il nome del corso o del titolo di studio ottenuto, l’istituto o ateneo, la città e le date di inizio e fine, valuta se aggiungere qualche informazione in più che possa arricchire il tuo profilo e mostrare il tuo potenziale. Ecco cosa puoi includere:
- Materie o corsi rilevanti – Se alcune materie sono particolarmente legate al ruolo per cui ti candidi, elencarle può aiutare a evidenziare il legame tra il tuo percorso di studi e l’ambito professionale a cui sei interessato.
- Titolo della tesi o progetto finale – Utile soprattutto se hai trattato un argomento pratico, attuale, oppure se hai lavorato in gruppo su un caso concreto.
- Attività scolastiche o extracurriculari – Partecipazione a progetti, eventi, concorsi, gruppi di lavoro o rappresentanza studentesca. Mostrano iniziativa, responsabilità, capacità organizzativa e propensione alla collaborazione.
- Corsi extra e certificazioni – Includi solo quelli realmente pertinenti rispetto al lavoro che stai cercando (es. certificazioni informatiche, corsi di lingua, formazione specifica). Se sono più di uno, puoi creare una sezione a parte.
- Esperienze di studio all’estero – Anche brevi periodi di studio, scambi linguistici o viaggi formativi possono dimostrare apertura mentale, intraprendenza, spirito di adattamento e capacità di affrontare contesti nuovi.
Laurea magistrale in Ingegneria Informatica, Politecnico di Torino, 09/2018 - 11/2020
- Titolo della tesi: Ottimizzazione delle prestazioni dei sistemi distribuiti mediante l'implementazione di algoritmi di Machine Learning
- Progetto di laboratorio: simulazione e ottimizzazione di architetture cloud-based
Laurea in Ingegneria Informatica, Politecnico di Torino, 09/2015 - 07/2018
- Titolo della tesi: Innovazioni nel riconoscimento facciale – Un'analisi approfondita delle reti neurali convoluzionali
- Erasmus presso TU Delft, Paesi Bassi | semestre invernale 2017
- Progetto interdisciplinare: sviluppo di un’app di riconoscimento immagini con interfaccia mobile
- Full Stack Web Development, CodeAcademy, 02/2022 - 05/2022
- Machine Learning e Intelligenza Artificiale, Coursera, 03/2023 - 06/2023
- Certificazione Python – livello intermedio, DataCamp, 01/2022
Altri tipi di esperienza: stage, progetti, attività personali
Anche senza un lavoro vero e proprio alle spalle, è molto probabile che tu abbia già vissuto esperienze che ti hanno fatto crescere a livello personale e che possono essere rilevanti in ambito professionale. A volte si tratta di attività nate per studio, interesse o passione, ma che hanno richiesto impegno, responsabilità e capacità di confrontarsi con situazioni concrete: aspetti che possono dire molto su di te, anche più di un lavoro occasionale poco significativo.
Anche se non si tratta di esperienze lavorative in senso stretto, ti consigliamo di inserirle sotto la voce “Esperienza lavorativa”. Si tratta di un’intestazione riconosciuta dai software di selezione automatica (ATS), ma soprattutto aiuta chi legge il CV a trovare subito le informazioni più rilevanti sul tuo percorso.
Ecco alcune tipologie di esperienze che vale la pena includere:
- Stage e tirocini – Anche se brevi o non retribuiti, rappresentano un primo contatto diretto con il mondo del lavoro. Indica chiaramente in quale contesto si sono svolti, quali attività ti sono state affidate, con quali strumenti hai lavorato, quali obiettivi ti sono stati dati e come li hai raggiunti. Anche una breve esperienza può essere significativa, se descritta nel modo giusto.
- Eventi, iniziative e volontariato – Che si tratti dell’organizzazione di un evento scolastico o al di fuori della scuola, della partecipazione a un’associazione culturale o sportiva, o del supporto offerto in occasione di una manifestazione locale, queste attività mostrano impegno, partecipazione e la volontà di mettersi in gioco in contesti reali.
- Attività personali e hobby “attivi” – Se hai portato avanti un progetto personale in autonomia o con amici — come un blog, un canale social tematico, un’attività online o un’iniziativa pratica — e ci hai investito tempo, costanza e attenzione, non lasciarlo passare inosservato. Anche ciò che nasce da una passione può raccontare molto di te.
- Collaborazioni occasionali o informali – Se hai dato una mano nella gestione dell’attività di un familiare, curato il sito di un amico, offerto supporto in modo non ufficiale a un piccolo progetto o a un’attività locale, considera se e come inserirlo. Anche queste sono esperienze che ti hanno messo in relazione con obiettivi, strumenti e responsabilità.
- Progetti scolastici, universitari ed esperienze all’estero – Un lavoro di gruppo, una ricerca applicata, una simulazione o un caso aziendale sviluppato durante gli studi sono esempi validissimi di esperienza concreta. Lo stesso vale per un Erasmus, uno scambio linguistico o una vacanza-studio ben strutturata. In base alla loro natura, puoi decidere se inserirli in questa sezione o all’interno di “Istruzione e formazione”.
Collaborazione occasionale – Staff organizzativo, Settimana della Cultura Studentesca, Comune di Varese – 04/2023
- Affiancamento al team dell’ufficio cultura per la promozione e la gestione logistica degli eventi
- Supporto alla comunicazione social e alla redazione di materiali informativi per le scuole
- Contatto diretto con ospiti e relatori, gestione tempistiche e logistica in sede
Progetto scolastico – Creazione di una campagna di sensibilizzazione ambientale – 11/2022 – 01/2023
- Progetto multidisciplinare realizzato in collaborazione con Legambiente
- Sviluppo dei contenuti visivi e testuali per una campagna rivolta agli studenti dell’istituto
- Presentazione del progetto in assemblea d’istituto con ruolo di referente per la comunicazione
Elenca le tue competenze in modo strategico
Anche senza esperienze lavorative formali, hai sicuramente acquisito competenze che possono tornare utili in un contesto professionale. Per rendere efficace questa sezione, è importante scegliere con attenzione quelle che più si avvicinano alle richieste dell’annuncio e al tipo di contesto in cui vorresti lavorare, per poi presentarle in modo chiaro e mirato.
Un mix equilibrato di competenze trasversali (soft skill) e competenze tecniche (hard skill) aiuta a delineare un profilo più completo e credibile, anche all’inizio del percorso.
Prima di scrivere questa sezione, rileggi con attenzione l’annuncio di lavoro e le informazioni che riesci a reperire online sull’ambiente di lavoro. Molte delle competenze richieste potrebbero già far parte del tuo bagaglio, anche se non le hai ancora applicate in un contesto professionale.
Soft skills
Le soft skills sono qualità personali e comportamentali che influiscono sul modo in cui affronti il lavoro, ti relazioni con gli altri e gestisci compiti e imprevisti. Non derivano solo dallo studio, ma si sviluppano anche attraverso esperienze quotidiane, attività extracurriculari, progetti scolastici o contesti collaborativi. Sono particolarmente importanti per i profili junior, perché aiutano a valutare l’attitudine del candidato e il suo potenziale di crescita all’interno di un team.
- capacità di ascolto attivo
- gestione delle priorità
- iniziativa e autonomia
- precisione e attenzione ai dettagli
- capacità di apprendere velocemente
- resilienza e gestione dello stress
- ottime doti comunicative e relazionali
- flessibilità e adattabilità
- attitudine al problem solving
- pensiero critico
Hard skills
Le hard skills sono competenze pratiche e misurabili, apprese attraverso lo studio, la formazione o l’esperienza diretta. Anche se sei ancora all’inizio del tuo percorso professionale, puoi avere già acquisito alcune abilità utili attraverso corsi, progetti o attività personali. Inseriscile in modo mirato, privilegiando quelle più rilevanti per il ruolo che ti interessa. Se ti accorgi che ti manca una competenza richiesta, valuta di colmare il gap con un corso (anche gratuito); indicare una formazione in corso dimostra proattività.
- pacchetto Office (Word, Excel, PowerPoint) // utilizzo avanzato di Excel
- Google Workspace
- gestione social media (Instagram, Facebook, LinkedIn, X)
- scrittura e gestione di contenuti per blog o social media
- Canva o altri strumenti di grafica base
- ricerca e analisi dati
- linguaggi base di programmazione (es. HTML, Python, SQL)
- lingue straniere (con indicazione del livello, es. inglese B2)
Ottimizza il CV e preparati per la tua prima esperienza lavorativa!
Una volta completato il curriculum, dedica del tempo a ottimizzarlo per renderlo davvero efficace. Anche se sei alle prime armi, piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza e aiutarti a superare i primi filtri, sia digitali che umani.
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Usa le parole (chiave) giuste
Ogni annuncio di lavoro contiene indizi preziosi su ciò che l’azienda sta cercando. Leggilo con attenzione, visita il sito aziendale, dai un’occhiata ai social e prova a cogliere il “linguaggio” utilizzato. Prova poi a includere le parole chiave presenti nella descrizione del ruolo — come collaborazione, flessibilità, orientamento al cliente, spirito d’iniziativa — all’interno del CV, soprattutto nelle sezioni Profilo, Competenze e Esperienza.Questo non solo aiuterà il tuo CV a superare i filtri dei software ATS (Applicant Tracking System), ma ti permetterà anche di risultare più in linea con il tono e i valori dell’azienda. -
Personalizza il CV per ogni candidatura
Evita di inviare lo stesso identico CV a tutte le aziende. Personalizza ogni volta almeno alcuni elementi chiave: il profilo, le competenze e, se presenti, le esperienze o i progetti. Mostrare che hai dedicato attenzione a quella specifica offerta è già un ottimo segnale per chi seleziona. -
Punta su un formato semplice e leggibile
Non servono grafiche elaborate o effetti speciali. Scegli un formato lineare e pulito, che faciliti la lettura e rispetti l’ordine tradizionale delle sezioni. I datori di lavoro — e i software ATS — apprezzano CV chiari, ben organizzati e privi di distrazioni inutili. -
Sintesi e chiarezza: una pagina ben scritta
Limitarsi a una pagina è una scelta efficace, sia per chi ha esperienza sia per chi è all’inizio. Nessuno vuole leggere un curriculum troppo lungo: andare dritti al punto gioca a tuo favore e ti aiuta ad avanzare nel processo di selezione. Usa punti elenco per rendere il contenuto più leggibile, evita ripetizioni e riempi gli spazi in modo intelligente con sezioni come Competenze, Progetti, Attività personali o Interessi. -
Non dimenticare la lettera di presentazione
In una lettera di presentazione ben scritta puoi raccontare qualcosa in più su di te: motivazione, attitudine, voglia di imparare, affinità con la realtà lavorativa a cui di rivolgi, competenze trasferibili ed esempi concreti. Dai un’occhiata al nostro esempio di lettera di presentazione per il primo impiego.